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VALENCIA (31 ottobre – 4 novembre 2024)
Con arch. Lorenzo Ferretti Garsi
Poche città al mondo hanno insieme capolavori assoluti sia dei secoli passati che dei nostri giorni e Valencia è una di queste, si presenta in tutto il suo fervore. La città dove si concentra il meglio dell’architettura spagnola: dal gotico al rinascimento, dal barocco al modernismo, fino agli esperimenti più spettacolari dell’architettura spagnola odierna. Due sono le mete che da sole valgono il viaggio: lo stupefacente palazzo del Mercato della Seta, la Lonja de la Seda o semplicemente La Lonja che è forse la più alta testimonianza del gotico spagnolo, entrata a far parte dell’Unesco, come Patrimonio dell’Umanità. Costruita nel 1469 dalla ricca comunità commerciale della città come luogo d’affari e commercio, l’antica agorà o la moderna sala borsa, e la sua grande sala interna o meglio la “sala del mercato” in stile gotico fiammeggiante, rimane una delle più alte testimonianze architettoniche del XV secolo in tutta la Spagna. Le alte ed esili 24 colonne tortili da cui si irradiano le nervature delle volte che sorreggono il soffitto quasi ci fanno credere di essere in bosco meraviglioso e stregato di un altro mondo. Così come il complesso della Città delle Arti e della Scienza, le sette avveniristiche strutture costruite su progetto dell’architetto catalano Santiago Calatrava all’interno del Jardì del Turia, il più vasto parco urbano di Spagna, 110 ettari, realizzato nel 1986 nell’antico alveo del fiume Turia che per ovviare alle periodiche e spesso catastrofiche alluvioni che martoriavano la città, fu deviato al di fuori dell’area metropolitana. L’antico letto del fiume è oggi un grande serpente verde che taglia in due la città con bellissimi giardini attrezzati ed un innumerevole numero di sedi culturali e sportive. Fra queste le più stupefacenti restano appunto le realizzazioni che l’architetto Santiago Calatrava, fra i massimi esponenti mondiali dell’architettura organica il cui primo maestro fu il celeberrimo Frank Lloyd Wright con il suo Guggenheim di New York, progettato insieme all’architetto Felix Candela. Si potrà passeggiare nell’ “Umbracle” quasi sentendosi sotto lo scheletro di un gigantesco animale preistorico, camminare all’interno dell’ Oceanografico in passerelle avvolte da ogni lato dall’acqua e da miriadi di peci, attraversare il Ponte de l’Assutde l’Or il cui pilone di 125 metri d’altezza è il punto più alto della città, o interagire in una delle tre grandi strutture che ospitano altrettanti tre diversi mondi del sapere umano: Il Palazzo delle Arti Regina Sofia, il Museo delle Scienze Principe Felipe .E poi chiaramente Valencia non ci offre solo questo ma anche un Museo d’Arte fra i più ricchi di Spagna, notevoli esempi di edifici modernisti, un antico centro storico ancora ben conservato, una cattedrale il cui impianto risale al XIII secolo, una grande zona portuale con moderne strutture costruite in occasione delle due edizioni dell’ America’s Cup ospitate dalla città nel 2007 e nel 2010 e i suoi dintorni, la città di Sagunto, che evoca subito ricordi scolastici: alleata di Roma, fu la scintilla della seconda guerra unica , 218 a.C. – 202 a.C.
Che dire: non ci resta che partire!
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